ODI ED EPODI, CARME SECOLARE-TESTO
ODI ED EPODI, CARME SECOLARE-TESTO

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  • Titolo: ODI ED EPODI, CARME SECOLARE-TESTO
  • Codice EAN 13: 9788818036329
  • Autore: Orazio Flacco Quinto
  • Editore: Rusconi editore
  • Collana: Classici greci e latini
  • N° Pagine: 800
  • Dimensioni (cm): 13,30 x 19,70
  • Rilegatura: Brossura con alette
  • Argomento: Narrativa italiana
  • Cedola: 05/2020


Contenuto

Gli Epodi e le Odi di Orazio portano un soffio di novità
nella tradizione poetica di Roma antica. Con i primi Orazio
trapianta a Roma un nuovo genere d’invettiva letteraria:
la sua indignazione verso personaggi ignoti o fittizi si fa
più manierata rispetto all’aggressività dei giambi di Catullo,
ma le forme metriche che egli elabora si fondano, per la
prima volta, sull’originale adattamento dei più complessi
metri usati da Archiloco di Paro. Con le Odi il poeta si
cimenta nel recupero delle forme della lirica greca arcaica
(con particolare predilezione per Alceo), mai affrontato dai
suoi predecessori, se si eccettuano gli eccentrici esperimenti di Levio e i pochi carmi prettamente lirici di Catullo. Un duplice rinnovamento letterario, riconosciuto, per il
suo carattere epocale, dallo stesso Augusto, che ad Orazio
affidò la composizione del solenne Carme Secolare, a suggello dell’ammirazione per un poeta capace di esprime in
forme ‘antiche’ sentimenti moderni: dalla ricerca della vera
felicità alla saggezza del modus, dalla malinconica consapevolezza della fuga del tempo alla gioia per i prudenti e
pacati ‘naufragi’ d’amore.

Nato a Venosa nel 65 a.C. da famiglia modesta, Orazio
ricevette tuttavia l’educazione dei giovani aristocratici:
dopo gli studi romani si recò ad Atene, dove fu iniziato alla filosofia nell’accademia di Platone e dove venne
in contatto con Bruto, Cassio e gli altri cesaricidi che lo
coinvolsero, come tribunus militum, nella battaglia di Filippi (42 a.C.). Tornato a Roma entrò, grazie a Virgilio,
nel circolo di Mecenate, potente segretario di Ottaviano, il
futuro imperatore Augusto. Quest’amicizia influenzò tutta
la sua vita e la sua opera letteraria inaugurata dagli Epodi
e continuata dalle Satire, le Epistole, le Odi e il Carmen
Saeculare. Morì nell’8 a.C., due mesi dopo il suo patronus,
Mecenate, accanto al quale fu sepolto.